Current Italia: più video per tutti
01net.it - Al Gore presenta le trasmissioni italiane, veicolate da Sky e dirette da Tommaso Tessarolo. La crescita del nostro movimento online sarà imponente.
Roma, 8 maggio 2008 - Il lancio della versione italiana di Current TV parte da Roma, dagli 800 blogger riuniti nel teatro Ambra Jovinelli dalle 14 e dopo la presentazione alla stampa. L’evento è stato di stampo classico, con un palco sul quale Emilio Carelli, direttore di SkyTG24, introduceva Al Gore e Marc Goldman (direttore delle operazioni), il direttore della programmazione Tommaso Tessarolo e Marco Montemagno, giornalista di Sky ed organizzatore dell’evento. Qualche polemica c’è stata, dovuta per lo più allo strano approccio di blogger e vlogger (video logger) agli eventi che contano: dalla scelta degli invitati a quella delle domande per Gore, stabilite online ma con largo anticipo a parte qualcuna estemporanea che effettivamente ha dato più brio.
L’Italia è la prima nazione non anglofona nella quale Current scegli di approdare. La Casa madre esiste dal 1° agosto 2005 ed è stato lanciato da Al Gore e Joel Hyatt con l’obiettivo di rendere democratica la televisione. Il modello dell’emittente è subito diventato un punto di riferimento per tutti: sul sito sono disponibili tutorial e guide su come realizzare video informativi in generale e per Current in particolare. Il 30% dei video viene prodotto dagli utenti, che vengono ricompensati con cifre significative, tra 200 e 1000 euro per dei brevi contributi, i pod, tra 2 e 8 minuti. E attenzione, tra i VC2 -viewer generated content- ci sono anche le pubblicità, in buona parte proposte agli inserzionisti come progetti degli utenti. Current incontrerà gli aspiranti videomaker in un elevato numero di occasioni formali ed informali. L’edizione italiana ha anche un suo ruolo innovativo nel progetto internazionale: è la prima ad andare in diretta. In vetrina su strada, dalla sede di Milano, ci saranno sei ore di programmazione quotidiana, dalle 18 alle 24.
La presenza di Al Gore ovviamente impone uno sguardo alla politica internazionale. Alcuni degli argomenti principali degli ultimi dieci anni sono stati sorvolati, ma solo nella diretta prospettiva di esplicitare i perché di Current. “Gli Stati Uniti sono entrati in guerra perché un terzo degli americani credeva che l’attentato dell’11 settembre fosse opera di Saddam Hussein, e questa è mancanza d’informazione”. Rendere più democratico il processo informativo è l’obiettivo dell’emittente, che si dichiara completamente finanziata da Gore e Hyatt. “All’inizio abbiamo chiesto aiuto a qualche amico”, ha detto Gore, “ma in breve tempo abbiamo restituito tutto il denaro e non intendiamo quotarci in borsa”.
La fascia d’età alla quale fa riferimento Current è quella tra i 18 e i 35 anni, per la produzione e per la fruizione. Il limite superiore è apparso basso per l’Italia, alla quale viene riconosciuta “una genialità, principalmente cinematografica, nell’immagine”, ha detto Gore, probabilmente riferendosi più al passato che al presente, “ma una minore attitudine a gestire il tipo di progetto che porta ad una videocomunicazione efficace”. E se è vero che Current vuole far formazione, è anche vero che all’inizio dovrà accedere a risorse umane in parte oltre il 35 anni, ma questo dietro le quinte i dirigenti confermano di considerarlo.
Sicuramente i giornalisti, ma anche i b-v-logger, hanno chiesto lumi sulla gestione del processo giornalistico esterno, diatriba forte in Italia. Un altro punto è stato la difesa legale di chi, una volta pubblicato un contributo, dovesse essere denunciato. Le assicurazioni di tranquillità ci sono state, ma è lecito attendere per vedere come si svilupperanno le cose, visto che in Italia chi si avvale di produttori esterni spesso scarica le responsabilità sulla foglia dell’albero produttivo, ricusando il proprio controllo e cercando di evitare qualsiasi commistione.
Fonte: 01Net.it
Nessun commento:
Posta un commento