Douglas C. Parker scoprì il gene della medusa fluorescente che è valso il premiodella chimica. Poi gli furono tolti i finanziamenti e si è dovuto riciclare
di KENNETH CHANG
TRA un paio di mesi Roger Tsien e Martin Chalfie saranno a Stoccolma per ricevere il Nobel per la Chimica e 450mila dollari, come premio per aver messo a punto una rivoluzionaria tecnica per studiare le cellule. Ma lo scienziato che ha realizzato la ricerca iniziale, l'individuazione del gene di una medusa che produce una proteina fluorescente, senza la quale il lavoro di Tsien e Chalfie non sarebbe stato possibile, ha lasciato l'attività scientifica.
Douglas Prasher, che nei primi anni '90 lavorava per l'istituto di ricerca Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, aveva condotto una ricerca sulla medusa Aequorea victoria e ora fa l'autista per un rivenditore di automobili a Huntsville, Alabama, per 10 dollari l'ora. Dice di non essere invidioso dei premi assegnati a Tsien dell'Università della California a San Diego, a Chalfie della Columbia University e a Osamu Shimomura, il primo scopritore della proteina della medusa nel 1961. Sarà, ma se gli eventi si fossero svolti in maniera diversa, sotto le luci della ribalta a 57 anni avrebbe potuto ritrovarsi proprio lui.
Prasher, biochimico, si interessò agli animali capaci di rendersi fluorescenti. Verso la fine degli anni '80 si rivolse all'Istituto Nazionale della Sanità americano sollecitando dei fondi per individuare il gene della proteina fluorescente. La sua proposta poggiava sull'ipotesi che la proteina avrebbe potuto trovare un'applicazione pratica nel rivelare la struttura delle cellule. "Questa sarebbe stata sicuramente una parte del mio progetto di ricerca" spiega Prasher. "Sapevo che avrebbe potuto essere utilizzata come marcatore genetico e che sarebbe stata molto utile, come in effetti si è rivelata". La richiesta fu tuttavia respinta.
Ricevette invece il via libera la proposta presentata alla American cancer society, dove i fondi erano solo biennali. Prasher ebbe comunque la possibilità di pescare migliaia di meduse nelle acque dei Friday Harbor, nello Stato di Washington. E alla fine isolò il gene.
A quel punto però lo scienziato smise di lavorare volentieri al Woods Hole. Invece di cercare un impiego stabile - convinto che sarebbe stato respinto - cercò un altro lavoro abbandonando le meduse. Fu poi contattato separatamente da Chalfie e Tsien per il gene che aveva individuato. Prasher generosamente lo cedette a loro prima di andare a lavorare per il dipartimento dell'Agricoltura. In seguito si trasferì a Huntsville come collaboratore esterno della Nasa. Era un lavoro che gli piaceva moltissimo. Essendo però la missione su Marte ipotetica e lontana ancora una decina di anni, la Nasa tolse i finanziamenti e lasciò Prasher senza lavoro. Dopo un anno di disoccupazione, nell'ultimo anno e mezzo è diventato autista per il rivenditore Toyota Bill Penney.
Dopo l'annuncio del Nobel per la Chimica, la settimana scorsa, diversi media sono andati a scovare Prasher a Huntsville. A tutti l'ex ricercatore ha risposto che non si sarebbe sentito a suo agio se fosse stato incluso tra i vincitori del Nobel. "Altri lo avrebbero meritato molto più di me" dice. "È normale che ci siano persone che lavorano con enormi sacrifici, dedicando la loro vita alla scienza, senza ricevere il Nobel".
(Copyright The New York Times, 2008. Traduzione di Guiomar Parada)
Fonte: la Repubblica.it
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