Per la prima volta nella storia i computer da tavolo cedono il passo ai portatili: un vantaggio di misura ma significativo. Grazie al mercato dei minuscoli netbook
di ALESSANDRO LONGO
PER LA PRIMA VOLTA nella storia, nel mondo sono stati venduti più computer portatili (i notebook) di pc desktop (non portatili): è accaduto nel terzo trimestre 2008, e a darne notizia è l'osservatorio di ricerca americano iSupply. Certo, un sorpasso di misura, ma storico. Le vendite mondiali di notebook sono state 38,6 milioni, crescendo del 40 per cento rispetto all'anno precedente: una vera sfida alla crisi. Le vendite di computer desktop sono state invece 38,5 milioni (+1.3 per cento).
Il fenomeno è un'impronta lasciata sulla società e conferma che si sta andando a passi veloci verso l'informatica di massa. Un progresso che nemmeno la congiuntura economica sembra capace di arrestare. Il merito principale, secondo iSuppli e altri esperti, è dei netbook, mini computer portatili ultra low cost e leggerissimi, dai bassi prezzi (300-500 euro), dalle prestazioni limitate (non si può giocare), ma ideali per navigare, scrivere testi, collegarsi al social network e ai blog preferiti quando si è a spasso. Secondo l'osservatorio Gartner, sono stati venduti 5,6 milioni di netbook solo nel terzo trimestre 2008. Dovrebbero arrivare a 50 milioni nel 2012.
È un fenomeno dove l'Italia è in prima fila. Lo sfrutta come opportunità di riscatto, perché siamo agli ultimi posti per diffusione dei computer tra gli abitanti, in Europa (secondo Eurostat). Ma adesso la musica è cambiata. Secondo Gartner c'è un boom dei computer portatili in Italia (spesso associati alle chiavette per navigare in banda larga mobile o con connettività integrata). Nel terzo trimestre 2008 le vendite di notebook sono salite del 97,6 per cento, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in Italia. Il fenomeno riguarda soprattutto l'utenza residenziale, a dimostrazione che sta scavando nelle radici della società. Le vendite di computer (di qualsiasi tipo) agli utenti residenziali sono salite del 98,2 per cento nel terzo trimestre, rispetto all'anno precedente.
Anche da noi molto si deve al successo dei netbook, tanto che a lanciare un proprio prodotto di questa categoria è stata anche un'azienda italiana, Olidata. Erano anni che non succedeva di avere un computer made in Italy. Adesso però tutti i marchi maggiori di computer (Hp, Dell, Acer, Lenovo, Fujitsu Siemens, Toshiba) e molti dei minori offrono un netbook in catalogo. All'appello mancano solo Apple e Sony. A lanciare la moda è stato Asus, con l'Eee Pc. Ora siamo già alla terza generazione di netbook, caratterizzata da schermi a 10.2 pollici di diagonale e da una connettività di banda larga mobile Hspa (High speed packet access, fino a 7 Megabit) integrata.
Anche le quote di mercato dei vendor di pc cambiano sulla falsariga del successo dei netbook. È premiato chi ha scommesso prima e di più su questi prodotti, come Asus e Acer. Acer, appunto: l'azienda taiwanese, alla cui guida è di recente salito un manager italiano (Gianfranco Lanci), è ora il principale marchio di computer in Europa. Nel terzo trimestre 2008 ha superato HP, in vendite, per la prima volta nella storia. Nel mondo è però ancora al terzo posto (ma al secondo posto nei notebook), preceduta da HP e Dell. La sfida continua, HP ha messo sul tavolo il proprio asso per rispondere ad Acer: il suo primo netbook (il Mini Note 700) è appena uscito in Europa.
Fonte: la Repubblica
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