martedì 30 dicembre 2008

Laptop, sorpasso ai desktop E' tutto merito super piccoli


Per la prima volta nella storia i computer da tavolo cedono il passo ai portatili: un vantaggio di misura ma significativo. Grazie al mercato dei minuscoli netbook

di ALESSANDRO LONGO

PER LA PRIMA VOLTA nella storia, nel mondo sono stati venduti più computer portatili (i notebook) di pc desktop (non portatili): è accaduto nel terzo trimestre 2008, e a darne notizia è l'osservatorio di ricerca americano iSupply. Certo, un sorpasso di misura, ma storico. Le vendite mondiali di notebook sono state 38,6 milioni, crescendo del 40 per cento rispetto all'anno precedente: una vera sfida alla crisi. Le vendite di computer desktop sono state invece 38,5 milioni (+1.3 per cento).

Il fenomeno è un'impronta lasciata sulla società e conferma che si sta andando a passi veloci verso l'informatica di massa. Un progresso che nemmeno la congiuntura economica sembra capace di arrestare. Il merito principale, secondo iSuppli e altri esperti, è dei netbook, mini computer portatili ultra low cost e leggerissimi, dai bassi prezzi (300-500 euro), dalle prestazioni limitate (non si può giocare), ma ideali per navigare, scrivere testi, collegarsi al social network e ai blog preferiti quando si è a spasso. Secondo l'osservatorio Gartner, sono stati venduti 5,6 milioni di netbook solo nel terzo trimestre 2008. Dovrebbero arrivare a 50 milioni nel 2012.

È un fenomeno dove l'Italia è in prima fila. Lo sfrutta come opportunità di riscatto, perché siamo agli ultimi posti per diffusione dei computer tra gli abitanti, in Europa (secondo Eurostat). Ma adesso la musica è cambiata. Secondo Gartner c'è un boom dei computer portatili in Italia (spesso associati alle chiavette per navigare in banda larga mobile o con connettività integrata). Nel terzo trimestre 2008 le vendite di notebook sono salite del 97,6 per cento, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in Italia. Il fenomeno riguarda soprattutto l'utenza residenziale, a dimostrazione che sta scavando nelle radici della società. Le vendite di computer (di qualsiasi tipo) agli utenti residenziali sono salite del 98,2 per cento nel terzo trimestre, rispetto all'anno precedente.

Anche da noi molto si deve al successo dei netbook, tanto che a lanciare un proprio prodotto di questa categoria è stata anche un'azienda italiana, Olidata. Erano anni che non succedeva di avere un computer made in Italy. Adesso però tutti i marchi maggiori di computer (Hp, Dell, Acer, Lenovo, Fujitsu Siemens, Toshiba) e molti dei minori offrono un netbook in catalogo. All'appello mancano solo Apple e Sony. A lanciare la moda è stato Asus, con l'Eee Pc. Ora siamo già alla terza generazione di netbook, caratterizzata da schermi a 10.2 pollici di diagonale e da una connettività di banda larga mobile Hspa (High speed packet access, fino a 7 Megabit) integrata.

Anche le quote di mercato dei vendor di pc cambiano sulla falsariga del successo dei netbook. È premiato chi ha scommesso prima e di più su questi prodotti, come Asus e Acer. Acer, appunto: l'azienda taiwanese, alla cui guida è di recente salito un manager italiano (Gianfranco Lanci), è ora il principale marchio di computer in Europa. Nel terzo trimestre 2008 ha superato HP, in vendite, per la prima volta nella storia. Nel mondo è però ancora al terzo posto (ma al secondo posto nei notebook), preceduta da HP e Dell. La sfida continua, HP ha messo sul tavolo il proprio asso per rispondere ad Acer: il suo primo netbook (il Mini Note 700) è appena uscito in Europa.

lunedì 22 dicembre 2008

Il Pentagono riprende Asimov "Regole etiche per i robot"


Automi impiegati in guerra o nell'assistenza sociale, capaci di prendere decisioni in autonomia. Militari e scienziati: "Dobbiamo dare loro delle regole perché non facciano danni agli umani"

di ERNESTO ASSANTE

ISAAC Asimov, molti anni fa, stabilì le tre leggi fondamentali della robotica, regole che i robot, nei suoi libri di fantascienza, non avrebbero mai trasgredito e che avrebbero governato per sempre il loro comportamento. La prima regola è che un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno. La seconda dice che un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contrastino con la Prima Legge. La terza stabilisce che un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e/o la Seconda Legge.


Quando Asimov scriveva le sue direttive i robot veri, quelli che l'uomo aveva già creato, erano molto lontani dall'essere in grado non solo di trasgredire, ma anche di osservare quelle regole, tanto erano indietro nel loro percorso evolutivo. Oggi non è più così: "E' da più di un anno che 14 aziende in Giappone e in Corea del Sud hanno messo a punto dei robot che si occupano dei bambini. Bisognerà capire se questo porterà a una diminuzione di cura dei bambini o no", ha scritto in un articolo sulla rivista americana Science, Noel Sharkey, professore di intelligenza artificiale e robotica all'Università di Sheffield, interrogandosi sul ruolo, sempre più importante, che i robot stanno prendendo nella nostra vita. "E' giunta l'ora di stabilire delle regole etiche per i robot", dice il professore, per fare in modo che il comportamento di queste macchine non porti danni all'uomo.

Il problema se lo stanno ponendo anche gli esperti di robotica del Pentagono, che hanno stanziato circa 4 miliardi di dollari sulla ricerca di droni da mandare sul campo di battaglia. Colin Allen, professore con una cattedra in filosofia della scienza presso la Indiana University, ha scritto un libro sul tema, "Moral Machines: Teaching Robots Right From Wrong": "è davvero possibile fare in modo che armi automatizzate siano in grado di conformarsi alle leggi di guerra. Possiamo o no usare la teoria dell'etica per progettare queste macchine? E ora che si cominci a prendere in considerazione questo genere di problematiche, invece di limitarsi ad attendere finché non sarà troppo tardi. Abbiamo in circolazione computer che prendono decisioni e lo fanno in maniera eticamente neutra".
E' possibile integrare le tre direttive di Asimov nei robot militari? "Terribile" dice Noel Sharkey "ho lavorato nel campo dell'intelligenza artificiale per decenni e l'idea che un robot debba prendere decisioni sulla terminazione di vite umane è semplicemente terrificante". L'attenzione del ricercatore inglese è puntata comunque non solo sui rischi delle applicazioni militari, dove i robot sono già ampiamente utilizzati, ma soprattutto su gli usi civili, quelli di assistenza a bambini o anziani, o ai malati, come già avviene con il robot giapponese "My Spoon" che dà da mangiare ai malati. "L'aiuto che i robot possono dare ai genitori per la cura dei bambini è grande", scrive ancora Sharkey, "e non c'è dubbio che la frequentazione di un robot può essere un esperienza divertente e stimolante per un bambino, sempre che questa frequentazione non duri troppo a lungo". Ma bisogna ancora capire quali possono essere i risvolti psicologici di questa compagnia, sottolinea Sharkey, ricordando che gli studi fino ad oggi condotti sulle scimmie hanno portato alcune volte a risultati inquietanti.

Lo scienziato è sicuro che i robot avranno sempre più spazio, ricorda che è stato lo stesso Bill Gates a predire che nei prossimi anni vivremo sempre più assieme ai robot. "Ci siamo fatti sorprendere dall'esplosione di internet, sarebbe bene che non accadesse la stessa cosa con i robot", ha detto Sharley alla France Presse, "E' preferibile stabilire delle norme etiche adesso, prima che l'utilizzo massiccio dei robot lo renda difficile". Sharkey, comununque, non ha paura che i robot possano prendere il controllo degli umani in futuro, "sono solo delle macchine senza cervello, che non pensano da sole, malgrado tutto quello che ci ha insegnato la fantascienza".

C'è addirittura chi pensa che i robot possano avere un comportamento migliore di quello degli esseri umani, quantomeno sui campi di battaglia. Ne è convinto Ronald Arkin, professore al Georgia Tech, e autore di alcuni software per i robot militari dell'esercito americano: "La mia ipotesi di ricerca è che i robot possano agire più eticamente sul campo di battaglia di quanto facciano adesso gli esseri umani. Dotandoli di alcune regole che non possano essere infrante". Sharkey ricorda che sia Israele che la Corea del Sud hanno già installato robot armati lungo i loro confine, robot e che manca poco agli scienziati di quei paesi per sviluppare robot da battaglia in grado di prendere decisioni da soli su quando attaccare: "Non stiamo parlando di un futuro lontano, ma di una realtà di domani, sulla quale è bene ragionare".


mercoledì 17 dicembre 2008

Email Marketing: la lezione di Obama

Email Marketing: la lezione di Obama
by:
Hoplo

“C’è qualcosa che accade quando gli americani che non hanno mai partecipato alla vita politica, si sentono coinvolti, bussano alle porte degli amici, telefonano e condividono con gli altri la loro visione del paese. C’è qualcosa che accade quando le persone, non solo votano per il partito a cui appartengono, ma anche per le speranze che hanno in comune. Il cambiamento è ciò che sta accadendo ora in America”. Da: Barack Obama; Oggetto: Grazie; Reply-To: info@barackobama.com

A prescindere dalla propria visione politica non si può mettere in dubbio che l’elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti D’America sia un fatto storico non solo per le dimensioni della vittoria, ma specialmente per gli strumenti di comunicazione che hanno permesso ad un uomo quasi sconosciuto, di trionfare prima contro la donna più famosa d’America ed in seguito su uno degli uomini americani più apprezzati per le grandi imprese eroiche.

Il messaggio di Obama è stato diffuso principalmente fra i vari social network e le tante community mondiali e soprattutto attraverso le email con cui il neo presidente americano ha inviato comunicazioni puntuali, coinvolgenti ed empatiche dimostrando una netta e concreta volontà di cambiamento. L’email marketing di Obama è stato la guida del suo successo.
Di seguito gli elementi principali del grande successo.

I CONTENUTI. Barack Obama nelle email ha utilizzato messaggi semplici veicolati non da infinite dissertazioni politiche o morali, ma da frasi brevi, puntuali, efficaci. Nei contenuti e nelle idee si è esposto personalmente ed è apparso come il compagno di viaggio di milioni di individui che affollano la rete, instaurando con loro un amichevole dialogo assai lontano dalle impostate e formali campagne elettorali.

INNOVAZIONE non sono politica, ma anche tecnologica che ha fatto apparire il suo avversario come un cavernicolo troppo ancorato ai vecchi canali di comunicazione. Obama si è presentato come un concreto innovatore capace di interpretare le sfide tecnologiche e di valorizzare la modernità.

IMMEDIATEZZA. Per tutta la campagna elettorale Barack Obama ha inviato mensilmente a ciascun elettore una ventina di email personalizzate informando gli americani su tutti gli aspetti della campagna elettorale e dimostrando trasparenza e volontà di condivisione. Esattamente tre minuti dopo l’ufficializzazione della sua vittoria, tutti gli iscritti alla hanno ricevuto un’email di ringraziamento: ogni elettore si è sentito realmente protagonista dell’evento storico. L’email marketing di Obama ha raggiunto immediatamente tutti, ha reso tutti protagonisti, ha valorizzato i singoli, ha reso determinanti le scelte di ciascuno. “Hai fatto la storia. Tutto questo è accaduto per merito tuo”, ha scritto Obama.

SEMPLICITA’. Gli avversari hanno studiato infinite strategie e molteplici frasi ad effetto. Il neo presidente si è basato su due affermazioni semplici e significative, comprensibili da chiunque “Change” e “Yes, we can”. Affermazioni dirette e non artefatte, semplici e incisive, empatiche e coinvolgenti.

Per le sue campagne di email marketing Barack Obama è stato nominato “uomo marketing dell’anno” dalla rivista Advetising Age, la principale testata americana che si occupa di marketing. Il marketing virtuale delle email e dei social network ha stravinto su quello tradizionale.

Obama, grazie all’email marketing , partendo dal nulla, è diventato l’uomo più potente del mondo, allora ciascuno nel proprio campo, grazie all’email marketing può affermare “Yes, we can”.

Scritto: Simona Ibba

Link Diretto:
http://www.articolista.com/marketing/email-marketing-la-lezione-di-obama.html

sabato 13 dicembre 2008

E' ufficiale: Chrome non è più in beta


Migliorati sicurezza, privacy e gestione. Confermato il prossimo supporto a Mac e Linux.

Come da noi anticipato nei giorni scorsi, nella giornata di ieri Google ha ufficialmente annunciato l'uscita dalla versione beta di Chrome, il suo browser open source, confermando nel contempo il futuro supporto delle piattaforme Mac e Linux.

Chrome, che al momento conta qualcosa come 10 milioni di utenti in tutto il mondo, è stato in queste settimane migliorato in termini di stabilità e prestazioni.Inoltre, grazie al potenziamento del motore V8 JavaScript,sono stati raggiunti nuovi guadagni per quanto riguarda la velocità di avvio e caricamento delle pagine. Miglioramenti sono stati apportati anche alla gestione dei "Preferiti".

Fonte: 01net.it

martedì 9 dicembre 2008

Il futuro di Atom in chiave 32 nm

Roma - Negli scorsi giorni la società di consulenza UBS ha diffuso nuovi dettagli sulla roadmap di Intel relativa ai processori per netbook, evoluzione degli attuali Atom. Tale roadmap ha portato alla conoscenza della piattaforma hardware Medfield, la prima di questa categoria che adotterà la futura tecnologia di processo a 32 nanometri.

Medfield, la cui introduzione sul mercato è prevista per il 2010, integrerà su di un singolo chip una CPU a singolo o doppio core, una GPU, un controller di memoria, funzioni multimediali e circuiteria di input/output (I/O). Alcuni di questi componenti, come il controller di memoria e quello di I/O, richiedono generalmente chip separati.

Secondo le fonti, la GPU integrata in Medfield si baserà su quelle prodotte da per i PC, e sarà in grado di supportare il video in alta definizione.

Medfield sarà preceduta, il prossimo anno, da Pineview, un aggiornamento dell'attuale generazione di Atom a 45 nm (nome in codiceMenlow). Già altre fonti, in precedenza, avevano riportato dell'esistenza di Pineview, talvolta descrivendolo come un chip a 32 nm: stando all'ultima roadmap, però, sembra ormai chiaro che questo processore conserverà il medesimo processo produttivo degli Atom di prima generazione, limitandosi ad apportare alcune modifiche alla microarchitettura di questo chip.

Pineview dovrebbe raggiungere il mercato nella seconda parte del 2009, ma prima del suo debutto Intel introdurrà Moorestown, atteso nei prossimi mesi. Quest'ultimo sarà il primo Atom realizzato con un design system-on-a-chip, e secondo BigI sarà in grado di dimezzare i consumi energetici: ciò spiana la strada ad Atom verso i dispositivi mobili più piccoli.

Con le prossime evoluzioni di Atom, Intel potrebbe finalmente colmare il vuoto lasciato dalla vendita della divisione Xscale, avvenuta due anni fa. Basati sulla collaudata architettura ARM, i chip XScale di Intel si indirizzavano ad una grande varietà di dispositivi, dai telefoni cellulari ai router, per passare attraverso i controlli industriali. Atom probabilmente non raggiungerà mai - almeno non nel medio periodo - una tale duttilità, complice anche l'architettura x86 CISC su cui si basa, ma nel campo dei dispositivi mobili consumer potrebbe sostituirsi del tutto all'ex processore ARM-based di Intel (oggi prodotto da Marvell Technology).

Rispetto a XScale, Atom è pienamente compatibile con il codice x86, e dunque con tutte le applicazioni e i sistemi operativi a 32 bit che girano sui tradizionali PC: ciò rappresenta un grande vantaggio per gli sviluppatori di software, che potranno portare le proprie applicazioni desktop sui dispositivi mobili con pochissimo sforzo. Microsoft, ad esempio, potrebbe sviluppare Windows Mobile direttamente sulla stessa base di codice di Vista e dei suoi futuri sistemi operativi desktop.

Fonte: Punto Informatico

Link Diretto:
http://punto-informatico.it/2500056/PI/News/futuro-atom-chiave-32-nm.aspx

venerdì 5 dicembre 2008

Grand Theft Auto IV (GTA IV) disponibile anche per PC


Grand Theft Auto IV (GTA IV) disponibile anche per PC “Dopo i successi ottenuti con la versione per console, Rockstar Games vuole fare il bis!”

Rockstar Games ha annunciato la disponibilità della versione per PC del popolare titolo GTA IV - Grand Theft Auto IV - che potrà essere acquistato presso tutti i rivenditori oppure scaricandolo da Steam ad un prezzo di 49,99 dollari.

Al momento del lancio nella sua versione per console, GTA IV è riuscito a raggiungere interessanti record di vendita. Il fondatore di Rockstar Games, Sam Houser, ha affermato: “Siamo molto orgogliosi di rilasciare Grand Theft Auto IV per PC. Ci siamo presi del tempo per assicurare che questa versione del gioco potesse essere non solo un veloce porting ma un prodotto perfettamente tagliato per assicurare la migliore esperienza utente su PC.

”Secondo quanto affermato da Rockstar Games, la versione PC di Grand Theft Auto IV offre diverse nuove features, incluse le modalità multiplayer fino a 32 utenti (la versione per console ne supporta 16), un sofisticato e facile da usare editor video che permette di catturare ed editare i footage in-game, una grafica ad alta risoluzione e così via.

Fonte: DinoxPC

martedì 2 dicembre 2008

Nell'internet banking boom del virus-truffa


Copia i codici e li passa ai ladri. Nel 2008 prelevato dai conti circa un milione di euro di FABIO TONACCI

ROMA - Il bottino nel 2008 sarà di 3 milioni di euro. La grande rapina in banca nel ventunesimo secolo si fa in rete, senza pistole, rubando dai 12 milioni di conti correnti che in Italia sono abilitati a operare via internet. Il grimaldello moderno non è un piede di porco, ma si chiama Mebroot, il più avanzato virus di ultima generazione, capace di rubare i codici di accesso e le password dei clienti.

L'home banking, che da alcuni anni ci permette di pagare le bollette o fare bonifici da casa, è diventato l'obiettivo principale dei banditi della rete. Dall'inizio dell'anno, secondo i dati della Polizia postale, sono stati rubati più di 900 mila euro a 1.600 italiani che hanno sporto denuncia. Una cifra però sottostimata perché non include tutti i casi non denunciati, quelli in cui i soldi sono stati rimborsati immediatamente dalle banche per evitare danni di immagine, con i quali si arriva ai 3 milioni.
"Il fenomeno è preoccupante e in crescita - dice Domenico Vulpiani, direttore generale della Polizia postale - gli attacchi all'home banking provengono da hacker che vivono nell'est Europa, in Romania e in Russia. Non sono criminali generici, ma professionisti che non trovando lavoro si riciclano come truffatori. Quest'anno abbiamo arrestato in Italia otto pirati informatici, tutti di nazionalità romena". Geni del computer ma disperati che però sono riusciti a creare Mebroot, l'incubo dei produttori di antivirus. Mebroot è un trojan banking, un software malefico che ruba le password e le invia ai truffatori. Infesta internet da un anno e mezzo.

"È un software raffinatissimo - spiega Sergio Russo, vice questore aggiunto del Compartimento di PolPostale a Bologna, il punto di riferimento italiano per la lotta alle frodi telematiche - si installa su una parte hardware e si autocarica ogni volta che si accende il computer". Per questo risulta invisibile a 24 dei 35 antivirus più diffusi. "Non solo - aggiunge - La novità è che, sfruttando la vulnerabilità dei browser più usati come Explorer o Mozilla, sono riusciti a infettare pagine web insospettabili, come siti di informazione o di cantanti famosi". Quindi a rischio ci sono potenzialmente tutti gli utenti, non solo chi naviga regolarmente in siti poco raccomandabili, ad esempio quelli di pornografia.

Il funzionamento è tanto semplice quanto disarmante. Al momento dell'accesso al conto online da un computer infetto, Mebroot spedisce ciò che viene digitato, quindi il nome utente e le password, a server esteri, creati apposta dai truffatori e che vengono chiusi dopo poche ore. Una volta in possesso di questi dati, gli hacker fanno un bonifico di alcune migliaia di euro sul conto corrente di una terza persona, in Italia, che trasferirà la somma all'estero con i servizi di money transfert quali Western Union. Sono i cosiddetti "soldatini", reclutati in cambio di una piccola commissione con annunci del tipo "vuoi guadagnare 500 euro stando a casa?". Nel 2008 sono stati denunciati 370 "soldatini", quasi sempre ignari di partecipare a una truffa.

C'è un solo modo che attualmente garantisce al cento per cento il correntista dai furti online, ed è l'utilizzo della chiavetta elettronica personalizzata, che genera una password monouso ogni 32 secondi. Attualmente, secondo l'Associazione Bancaria Italiana, il 30 per cento degli istituti di credito non ha fornito ai clienti questo dispositivo. "Le grandi banche hanno tutte preso le contromisure adatte - spiega Romano Stasi, responsabile della sicurezza di Abi Lab - rimangono fuori dei piccoli e medi istituti che si stanno attrezzando ma che sono un po' in ritardo. Sono loro adesso gli obiettivi degli hacker".
Sulla possibilità di rimborso, però, c'è ancora tanto da fare: "Si valuta caso per caso - dice Stasi - tendiamo a rimborsare solo se vediamo che il cliente ha preso tutte le precauzioni e ha il sistema di sicurezza del suo pc aggiornato".

sabato 29 novembre 2008

Facebook e Twitter: davvero una buona idea?


Dopo le voci dei giorni scorsi, sembra tramontata l'ipotesi di una acquisizione di Twitter da parte di Facebook. Ma era davvero una buona idea?

Nei giorni scorsi era circolata con una certa insistenza la voce di un possibile interesse di Facebook per l'acquisizione di Twitter. Un tam tam piuttosto insistente che era culminato con una forma di conferma da parte del Financial Times: le trattative sarebbero proseguite per settimane, ma si sarebbero arenate di fronte alla difficoltà di trovare un accordo sul prezzo. Prezzo che comunque già si orientava nell'ordine del mezzo miliardo di dollari. Che per una società che ha poco più di due anni di vita non è niente male.
A bocce apparentemente ferme (che cosa stia accadendo in questo momento nel retroscena è impossibile saperlo), è comunque interessante leggere le analisi che si moltiplicano tra blog e siti finanziari.
Accantonato per un attimo il fervore che sempre accompagna operazioni che hanno la connnotazione del "colpaccio" in grado di sovvertire le regole di un certo mercato, si sta facendo strada anche qualche scetticismo sull'effettiva bontà dell'operazione.

E qualcuno comincia a guardare le carte che restano sul tavolo. Facebook, non v'è dubbio, è il sito di social network che al momento raccoglie maggior traffico. Il suo diretto concorrente Myspace, tuttavia, resta la realtà che ancora riesce a monetizzare questo traffico.

Twitter, dal canto suo, sarà anche la realtà più dinamica, ma ancora si muove in uno scenario a redditività-zero.

E si arriva al dunque: perchè Facebook piuttosto che cercare il grosso boccone, non guarda a qualche operazione di più piccola entità, ma che porti in eredità se non un business, almeno un modello?

Fonte: 01net.

lunedì 24 novembre 2008

Nel cuore di Vista c'è un bug che inquieta

Roma - Nel cuore di Windows Vista si annida una vulnerabilità di sicurezza potenzialmente pericolosa. Ad annunciarne la scoperta è stato un gruppo di ricercatori della società di sicurezza austriaca Phion che, in questo advisory, ha pubblicato i dettagli della debolezza e del codice proof-of-concept.

Il bug, di tipo buffer overflow, è contenuto nello stack TCP/IP di Vista e, in particolare, nel componente Microsoft Device IO Control. Può essere innescato inviando speciali richieste all'API iphlpapi.dll che portano alla corruzione della memoria del kernel e generano un errore di sistema irreversibile (con la famosa schermata blu).

Thomas Unterleitner, uno degli scopritori della falla, ha spiegato che questa può essere sfruttata per celare rootkit e lanciare attacchi di denial of service. Ma la vera minaccia, secondo il ricercatore, è rappresentata dalla possibilità che qualcuno scopra come sfruttare il bug per eseguire del codice a distanza: un metodo, attualmente in corso di verifica, potrebbe essere dato dall'invio di pacchetti DHCP malformati verso un sistema vulnerabile.

Unterleitner precisa che gli exploit dimostrativi messi a punto con i suoi colleghi possono essere eseguiti solo da un utente locale che faccia parte del gruppo Administrators o Network Configuration Operators. Informata della vulnerabilità il 20 ottobre, Microsoft avrebbe programmato l'inclusione della patch in un futuro service pack di Vista: se in questo arco di tempo dovessero emergere exploit capaci di funzionare anche senza l'utilizzo di account con privilegi elevati, è assai probabile che BigM pubblicherebbe la patch in uno dei suoi tradizionali bollettini mensili di sicurezza

La presenza della falla è stata verificata in Windows Vista Ultimate SP1 ed Enterprise SP1, sia nelle versioni a 32 che a 64 bit. Il problema, secondo gli esperti di sicurezza austriaci, dovrebbe interessare anche tutte le altre edizioni di Vista.

Fonte: Punto Informatico

Link Diretto: http://punto-informatico.it/2484142/PI/News/nel-cuore-vista-un-bug-che-inquieta.aspx

giovedì 20 novembre 2008

Polizia Postale e eBay svelano come vendere di piu' e in sicurezza


Presentato oggi il sito dedicato http://www.venderesicuro.it/

(ITnews) - Roma - L’ecommerce è decollato anche in Italia, ma perché ci si possa sentire sicuri e fiduciosi nell’acquistare su internet, è fondamentale che anche i venditori online siano professionali, preparati e affidabili. Per ottenere questo la Polizia Postale e eBay.it, primo sito di commercio elettronico in Italia, hanno presentato oggi la campagna di educazione alla vendita sul web intitolata Venderesicuro.it.

La combinazione per vendere sicuro è semplicissima: più si vende in sicurezza e più si venderà. Con il rispetto di poche e facili regole, è possibile conquistare la fiducia degli acquirenti, facendoli sentire tutelati, ed aumentare il profitto del proprio business. La campagna si fonda su quattro semplici regole che rimandano all’acronimo SAFE (che in inglese significa Sicuro) e che si fondano sul comune principio del mettersi sempre nei panni del potenziale acquirente, comprendendone le esigenze e prevenendone le eventuali necessità: · Sincerità.

E’ fondamentale descrivere l’oggetto in vendita in modo esaustivo e dettagliato, attraverso fotografie fedeli e senza nascondere eventuali difetti. È del venditore la responsabilità di verificare la legalità dell’oggetto messo in vendita. Per questo è importante conoscere e rispettare le leggi in vigore per le spedizioni all'estero e assicurarsi di non offrire oggetti contraffatti.

· Apertura. Conquistare la fiducia del compratore è essenziale. Per questo è necessario essere un venditore attento e reperibile, che risponde prontamente e in modo trasparente alle richieste. Al fine di tutelare i propri acquirenti, è opportuno offrire la garanzia e il diritto di recesso sulle vendite.

· Flessibilità. Dare ampie possibilità di scelta agli acquirenti e cercare un punto di incontro con le loro esigenze è la chiave per aiutarli e rendere loro più semplice l’acquisto. Questo conta in modo particolare per quanto riguarda i metodi di pagamento e di spedizione, che devono essere sicuri e tracciabili, oltre che, ove possibile, veloci.

· Efficienza. È fondamentale che anche la fase della spedizione sia seguita attentamente. È importante spedire l’oggetto prontamente, cercando di essere il più possibile accurati nell’imballaggio, e seguire la spedizione sino alla consegna verificandone la puntualità. Per diffondere questi suggerimenti nasce il minisito http://www.venderesicuro.it/.

A questo indirizzo è possibile trovare indicazioni e link utili per impostare la propria attività di vendita in modo corretto e sicuro, dalla realizzazione dell’inserzione fino alla spedizione del pacco. Il minisito consente di scaricare la "cassaforte della sicurezza", verificare con un semplice test online la propria conoscenza delle regole di base e ricevere un’analisi dettagliata del test effettuato, con consigli concreti su come aumentare e migliorare la sicurezza della vendita.

Fonte: ITnews


lunedì 17 novembre 2008

Microsoft presenta la nuova generazione di Windows Live

Più socialità con Messenger, maggiore velocità e sicurezza con Hotmail e applicazioni dedicate alla condivisione di foto

(ITnews) - Roma - Microsoft annuncia oggi la nuova versione di Windows Live, il set di servizi e applicazioni gratuiti più utilizzato al mondo per comunicare, condividere e tenersi aggiornati attraverso strumenti semplici, ma allo stesso tempo innovativi e perfettamente integrati. A distanza di poco più di un anno dal lancio della versione attualmente disponibile, Windows Live si rinnova per soddisfare ancora meglio le esigenze di comunicazione e condivisione espresse dagli utilizzatori, oltre 460 milioni di utenti mondiali che usano Windows Live da anni e che ne apprezzano gli strumenti e le funzionalità.

Lo sviluppo della prossima versione di Windows Live ha cercato di seguire fenomeni e trend emersi come importanti all’interno delle audience online di tutto il mondo. Oltre al miglioramento delle funzionalità e caratteristiche già esistenti, il team di sviluppo ha posto particolare attenzione a tutto il mondo che ruota intorno a servizi di social networking, cercando di rendere l’offerta Windows Live un polo di aggregazione di tutte le attività che oggi molti utenti svolgono su servizi di vario genere. Per questa ragione Microsoft ha stretto partnership con importanti protagonisti del settore,come Flickr, Wordpress e Yelp Inc., Photobucket Inc., Pandora Media Inc. e Twitter, Facebook e Linkedin Corp..

L’integrazione delle attività e dei contatti che i vari utenti hanno all’interno di questi siti avverrà direttamente in Windows Live, grazie a un nuovo profilo e alla funzionalità (feed) chiamata "Novità", rendendo ancor più evoluta e completa la user experience offerta. Oltre alla presenza di feed di terze parti all’interno dei servizi e applicativi cari agli utenti, il nuovo Windows Live offre l’ulteriore vantaggio di disporre di un "posto virtuale" unico in cui organizzare e gestire le proprie informazioni: visitando la nuova home page personale all’indirizzo http://home.live.com,/ gli utenti di tutto il mondo scopriranno come ottimizzare e aggregare le proprie attività quotidiane online.

Fonte: ITnews

Link Diretto: http://www.itnews.it/news/2008/1113185331672/microsoft-presenta-la-nuova-generazione-di-windows-live.html

giovedì 13 novembre 2008

Hard disk mobili, cifrato è fashion

Roma - Con il fiato dei dischi a stato solido ormai sul collo, gli hard disk tradizionali stanno evolvendo in modo più rapido rispetto al passato, migliorando costantemente sia in termini di capienza che di performance, consumi e rumorosità. Ciò è ancor più vero nel comparto mobile, dove l'ultima novità riguarda l'integrazione di motori di cifratura e altri meccanismi di sicurezza: un valore aggiunto con cui i produttori di hard disk sperano di prolungare ulteriormente la longevità di dischi magnetici.

Nell'ultima settimana tre fra i maggiori produttori di HDD da 2,5 pollici, Seagate, Hitachi e Fujitsu, hanno annunciato dischi SATA II con funzionalità crittografiche integrate. Dei modelli di Seagate si è accennato ad inizio settimana, riportando che Dell intende utilizzare tali drive all'interno di alcuni suoi notebook di fascia alta.

I nuovi drive lanciati da Seagate fanno parte delle famiglie Momentus 5400 FDE.3 e 7200 FDE, dove FDE sta per Full Data Encryption e ".3" per terza generazione. Le due serie si differenziano tra loro per la velocità di rotazione, rispettivamente di 5400 e 7200 RPM, mentre hanno in comune la capacità massima - attualmente di 320 GB, ma che entro fine anno raggiungerà i 500 GB - e la dimensione della cache, pari a 8 o 16 MB.

Per quanto riguarda i consumi, i modelli meno veloci assorbono 1,6 watt in lettura e 1,9 watt in scrittura, quelli più performanti 2,3 watt sia in lettura che in scrittura. Il motore di cifratura utilizzato dal produttore americano si basa sull'algoritmo AES a 256 bit, e può essere gestito anche da Windows attraverso un software di McAfee fornito in bundle.Hitachi ha invece svelato il Travelstar 5K500.B, con capacità fino a mezzo terabyte, 5400 RPM, 8 MB di cache e cifratura Bulk Data Encryption con algoritmo AES a 128 bit. Il produttore afferma che i suoi nuovi dischi sono conformi alle specifiche del Trusted Computing Group (TCG) e che consumano 1,4 watt in lettura/scrittura.

Il Travelstar 5K500.B sarà commercializzato il prossimo mese.

I due hard disk mobili di Fujitsu, l'MJA2 BH e l'MJA2 CH, hanno entrambi una capacità massima di mezzo terabyte e stesse caratteristiche tecniche: 8 MB di cache, 5400 RPM e un consumo di 1,4 watt in lettura/scrittura (che secondo il produttore giapponese è del 33% inferiore a quello dei modelli precedenti). A differenziarli è il motore di cifratura, presente solo nella serie CH e basato sull'algoritmo AES a 256 bit.

Tutti e tre i produttori affermano che i propri drive sono in grado di cifrare l'intero contenuto del disco indipendentemente dal sistema operativo (è sufficiente attivare la funzione via BIOS) e senza pesare sulla CPU: tutte le elaborazioni relative alla codifica e decodifica in tempo reale dei dati, infatti, vengono eseguite da un chip integrato nell'HDD. L'altro vantaggio citato dai produttori è la possibilità di rendere illeggibile il disco semplicemente cancellandone la chiave crittografica: un'operazione che richiede non più di uno o due secondi, contro le decine di minuti generalmente necessarie per la cancellazione sicura dei dati (wipe).

Fonte: Punto Informatico

Link Diretto: http://punto-informatico.it/2473565/PI/News/hard-disk-mobili-cifrato-fashion.aspx

lunedì 10 novembre 2008

Apple conquista quote di mercato e incalza Nokia


“Grazie ad iPhone la casa di Cupertino prende la seconda fetta più grossa del mercato smartphone”

Il mercato degli smartphone è in continuo fermento. L´introduzione dell´iPhone ha portato alla realizzazione da parte di tutti i maggiori player del settore di prodotti nuovi e potenzialmente in grado di offrire maggiori funzionalità.L´essere stato il primo ad immettere sul mercato in telefonino touchscreen, dall´aspetto intrigante e con un´estesa connettività, ha regalato ad Apple la gioia del sorpasso sulla canadese RIM, produttrice del famoso marchio Blackberry.

Nel terzo trimestre 2008, secondo i dati raccolti da Canalys, Nokia resta al comando con una quota del 38,9%, in netto calo rispetto al 51,4% dello scorso anno; 15 milioni gli smartphone consegnati.Al secondo posto Apple con 6,9 milioni di unità consegnate. Tale valore porta la quota della casa di Cupertino a 17,3% denotando una crescita davvero forte ma che parte da basi abbastanza piccole. Rispetto allo scorso anno, infatti, Apple cresce del 523%.

Dopo il sorpasso RIM si trova in terza posizione con una fetta del 15,2% e registrando anch´essa una crescita pari all´80%. Seguono Motorola ed HTC.

La stessa agenzia di ricerca riporta anche alcuni dati interessanti circa i sistemi operativi mobile. Al primo posto, grazie ai dati della stessa Nokia, troviamo Symbian seppure in calo del 12,4%. A questo segue il sistema di Apple, poi quello di RIM e infine la soluzione di casa Microsoft, Windows Mobile. Nella classifica è presente anche Linux che chiude in quinta posizione raccogliendo un consenso di oltre 2 milioni di installazioni nel trimestre considerato.

Fonte: DinoX PC

giovedì 6 novembre 2008

Cinafonini, la guerra dei cloni cellulari-copia a prezzi stracciati


In rete abbondano i telefoni made in China in apparenza uguali a quelli di grandi marchie addirittura con molte funzioni in più e a un terzo del prezzo dell'originale

Ma non esiste importatore diretto e certificazione CE. Rischi e incognite dell'acquisto

di GIOVANNI GAGLIARDI

ROMA - Da un po' si aggirano per la rete oggetti avvolti da un alone di mistero degno di una leggenda metropolitana: i telefonini made in China, o se preferite i "cinafonini". Apparecchi non destinati al mercato occidentale e dal prezzo incredibilmente basso, di cui tutti parlano, ma che quasi nessuno ha visto da vicino.

A volte hanno un design originale, con schermi grandi e audio potente, altre volte sono la perfetta copia di apparecchi blasonati (uno per tutti il simil iPhone), con tanto di sistema operativo touch (anche lui simil Apple). E non finisce qui. Non è inconsueto, infatti, che il clone in questione abbia delle caratteristiche in più dell'originale che, almeno sulla carta, lo migliorano. E c'è anche chi è stato letteralmente folgorato dalla scoperta di questi apparecchi. E' il caso di Paolo Tortora, che ha creato uno dei pochi siti italiani di informazione ad hoc, http://www.chinafonini.it/. "Ma non mi occupo di vendita", tiene subito a specificare.

Dal punto di vista tecnico caratteristiche e funzionalità dei cinafonini sono praticamente impossibili da trovare nei cellulari occidentali, anche in quelli più avanzati. Ad esempio il touchscreen abbinato al tastierino in Europa è arrivato da poco, "invece tra i cinafonini il doppio input è praticamente lo standard", spiega il nostro esperto. Ma spesso ci si imbatte in funzioni particolari, come i modelli con doppia sim, sintonizzatore Tv, radio Fm e potenti diffusori stereo. Poi ci sono modelli con funzioni particolari come il Magic voice, una sorta di camuffatore della voce, che qualcuno teme possa essere usato per scopi illegali.
Altri apparecchi danno la possibilità di inviare sms anonimi. Nei cataloghi è apparso anche un telefono con video-proiettore. Per non parlare del telefono prodotto in Cina, ma da una azienda americana, che può essere totalmente configurato dall'acquirente come fosse un pc, fino alla possibilità di tempestare la scocca con 14 diamanti da un carato l'uno. Ma in quel caso bisogna sborsare 225mila dollari. E nei forum molti parlano di questi telefoni, potenti e a poco prezzo. "La spesa per un cinafonino è generalmente un terzo di quella necessaria per un terminale normalmente importato in Italia", spiega ancora Paolo Tortora. "Prezzi difficili da giustificare - aggiunge - visto che anche i modelli delle più blasonate marche mondiali vengono infatti assemblati in Cina, negli stessi luoghi e sfruttando lo stesso costo della manodopera, degli anonimi (almeno per noi) chinafonini".

Ma attenzione, il cellulare made in China non è il telefono perfetto. Spesso i vari modelli sono carenti sotto il profilo delle funzionalità 'organizzative'. La gestione di rubrica, agenda e sveglia è più semplicistica rispetto, ad esempio, a quella cui ci ha abituato Nokia. Su molti telefoni non c'è neanche un 'blocco note'. Non esistono programmi decenti in grado di gestire i cinafonini dal pc: importare una rubrica può essere complicato. Inoltre, dovendoli acquistare privatamente dalla Cina, vanno considerati come fossero privi di garanzia ed assistenza. Reperire accessori, poi, spesso è poco conveniente.

Per l'acquisto bisogna dotarsi di pazienza. In mancanza di rivenditori ufficiali diretti, bisogna cercare di selezionare quelli più seri e scegliere un modello, inserendo, tra i parametri di ricerca, quelle caratteristiche per noi irrinunciabili. Attenzione, però a non chiedere l'impossibile: alcune caratteristiche sono attualmente inconciliabili tra loro, ad esempio Windows mobile non gestisce né la doppia sim né la Tv analogica.

Poi c'è l'incognita dogana. Effettuando l'acquisto di un pezzo come privati problemi non ci sono. O meglio, non dovrebbero esserci. La dogana, ci viene infatti spiegato, potrebbe richiedere il codice fiscale del destinatario. Se accade occorre versare una sovrattassa al momento della consegna, direttamente al vettore. C'è poi la possibilità che venga richiesta la documentazione sulla conformità alla certificazione europea. "In quel caso - sottolinea Paolo Tortora - è sufficiente far presente che si tratta di un singolo pezzo (campione) di un dispositivo multimediale".

Nei forum, poi, si parla molto della presunta pericolosità e del rischio radiazioni di questi apparecchi. Il popolo degli appassionati si divide tra chi giura sul rischio del made in China, citando i tanti sequestri, e chi tende a minimizzare o addirittura a deridere i timorosi. Certo è che la grande maggioranza dei chinafonini, non essendo prevista la loro esportazione in Europa, non ha la certificazione CE. Ma è comunque suggestivo pensare che si tratta di telefoni costruiti o assembalti dalle stesse mani che faranno arrivare da noi apparecchi con un brand di fama in bella vista. Veri e propri status symbol a caro prezzo.

martedì 4 novembre 2008

Il mondo vota per Obama: in Italia l’84% dei voti in favore del candidato democratico

Barak Obama ottiene una vittoria schiacciante nelle elezioni globali simulate su MSN: oltre 500.000 persone in 22 Paesi hanno votato sul minisito messo a disposizione dal network più famoso al mondo

(ITnews) - Roma - Il conteggio dei voti è terminato e finalmente sono disponibili i risultati. Barak Obama è il candidato preferito come nuovo presidente degli Stati Uniti, secondo le 525.375 persone di tutto il mondo che hanno partecipato alle elezioni simulate per la corsa alla Casa Bianca su MSN: un modo tutto nuovo per stabilire chi eleggerebbero come nuovo presidente degli Stati Uniti i cittadini di 22 Paesi nei 5 continenti, se avessero avuto "diritto di voto".

Si tratta di una netta vittoria globale per Obama. Anche in Italia, infatti, il verdetto è stato pressochè unanime: l’84% dei quasi 50.000 voti espressi dai partecipanti è a favore di Obama, mentre il rivale repubblicano John McCain è stato indicato come candidato preferito solo nel 16% dei casi. In attesa dell’esito delle elezioni del 4 novembre, per un’analisi dettagliata dei risultati ottenuti in Italia, oltre a notizie aggiornate costantemente, foto e gossip sulla corsa alla Casa Bianca per vivere le elezioni in modo leggero e divertenete, è possibile visitare lo speciale elezioni all’indirizzo http://specials.it.msn.com/notizie/voto. MSN, infatti, grazie alla collaborazione di APCOM, seguirà questo evento di risonanza mondiale con notizie, dati in tempo reale, foto e video, disponibili al sito http://events.it.msn.com/Notizie/elezioniusa.aspx.

Inoltre, sarà possibile esprimere le proprie opinioni e i propri commenti sul blog curato da Alessandra Quattrocchi (http://elezioniusa2008.spaces.live.com/default.aspx), giornalista di APCOM esperta di politica internazionale.

Fonte: ITnews

sabato 1 novembre 2008

Samsung è pronta per le TV OLED


Ha mostrato due prototipi di televisore OLED che faranno parte della propria offerta di fascia alta. Nel frattempo c'è chi ha utilizzato i display OLED al posto dei classici vetri delle finestre

Roma - Sony è stato il primo produttore, lo scorso anno, ad introdurre sul mercato un televisore con display OLED, ma i suoi maggiori concorrenti non stanno certo oziando. Tra questi vi è la coreana Samsung, che nel corso della Dubai GITEX Technology Week ha presentato due prototipi di televisore OLED con caratteristiche molto simili a quelle del Sony XEL-1.

I due pannelli OLED hanno una diagonale di 14 e 31 pollici, un rapporto di contrasto di 1 milione a 1, un gamut colore del 107% e una luminosità di 550 cd/m2.

Questi due televisori, frutto di due anni di sviluppo, raggiungeranno il mercato nella seconda parte del 2009, ma la produzione in volumi è prevista solo per il 2010. Il motivo di questo ritardo, secondo un portavoce di Samsung, non è dovuto a problemi tecnici, quanto semmai agli ancor elevatissimi costi di produzione.

Samsung si è detta però convinta che nel momento in cui i televisori OLED si avvicineranno al prezzo di quelli LCD, questi ultimi "avranno le ore contate". Rispetto ai display LCD, infatti, gli schermi OLED promettono diversi vantaggi, primo tra i quali la capacità dei materiali con cui sono costruiti di emettere luce propria: questa caratteristica consente la produzione di schermi privi di componenti per la retroilluminazione, e di conseguenza più sottili, meno esosi di energia elettrica e generalmente capaci di produrre immagini più nitide e brillanti.

Un altro grande vantaggio è dato dal fatto che i display OLED possono essere stampati su una grande varietà di materiali, anche flessibili, utilizzando tecnologie a basso costo come la stampa a getto d'inchiostro. Infine, gli schermi di questo tipo offrono generalmente un angolo di visione più elevato e una minore latenza nel disegno delle immagini rispetto agli LCD, caratteristica che li rende particolarmente adatti al gioco e alla riproduzione video. Per contro, i display OLED hanno generalmente una longevità inferiore rispetto a quella delle tecnologie concorrenti, dovuta al deterioramento dei materiali organici di cui sono costituiti: va però detto che, rispetto ai prototipi di prima generazione, quelli odierni vantano una durata decisamente superiore.

Dal momento che la tecnologia è giovane, e i suoi costi ancora elevati, la tecnologia OPLED viene oggi impiegata quasi esclusivamente per la produzione di pannelli con diagonale inferiore ai 7 pollici, come quelli di fotocamere digitali, telefoni cellulari, sistemi di navigazione satellitare e altri device consumer. Non mancano tuttavia applicazioni decisamente più originali, come quella che li ha visti sostituire i vetri delle finestre (v. foto a lato) grazie all'impiego di pannelli parzialmente trasparenti.

fonte immagini qui e qui


mercoledì 29 ottobre 2008

Microsoft Office Web: produttività completamente online


“Con Office Web Microsoft porta su Internet quasi tutte le funzionalità della sua suite da ufficio”

Dopo le numerose novità relative ai sistemi operativi di cui abbiamo parlato in questa precedente notizia, Microsoft ha anche tolto i veli da Office Web, la prima soluzione di produttività completamente basata su web della casa di Redmond.

L´applicazione online include delle versioni semplificate di Excel, PowerPoint, OneNote e Word che condividono la stessa interfaccia di Office 2007 e permette agli utenti sia di editare che vedere documenti ovunque si trovino avendo a disposizione una connessione Internet a banda larga.

Microsoft ha affermato che le feature presenti in queste versioni del software sono sufficienti a garantire agli utenti un´esperienza consistente e offrire loro accesso a Office anche su dispositivi mobile con funzioni avanzate di navigazione web.
I file potranno essere salvati sia online che offline in modo da poterci lavorare anche senza avere a disposizione una connessione permanente a Internet. Il big di Redmond non ha menzionato in alcun modo quali siano le richieste minime per Office Web, ovvero se sia necessario usare Internet Explorer o Windows affinché la suite funzioni correttamente.

Questa mossa di Microsoft può essere considerata, a nostro avviso, non solo una risposta a Google Documents ma anche un altro passo verso il paradigma Cloud Computing che con Azure Microsoft sembra aver abbracciato a piene mani.Office Web potrà essere disponibile sia come versione free sponsorizzata, sia come versione a pagamento senza nessun tipo di pubblicità al suo interno.


sabato 25 ottobre 2008

itsme, un futuro senza desktop

Niente icone e cartelle. Largo alle storie e ai luoghi della vita reale. Un computer di nuova concezione prodotto in Italia, con la collaborazione dei suoi futuri utenti. Punto Informatico ne parla con gli sviluppatori

Roma - Il desktop, metafora che ormai identifica il concetto stesso di interfaccia grafica, ha circa 30 anni di vita. L'hanno inventata i ricercatori di Xerox, che finirono con alterne vicende per concederne l'utilizzo a Apple. Forse, dice qualcuno, dopo tutto questo tempo è ora di pensare a qualcosa di diverso: e quelli di itsme, startup italiana che nasce da una costola dell'Università Bicocca di Milano, stanno provando proprio a farlo. Con l'aiuto, però, di coloro che in futuro quell'interfaccia dovranno usarla.

"La metafora del desktop su cui si basano i sistemi operativi odierni è ormai datata - racconta a Punto Informatico Giandomenico Sica, direttore delle comunicazioni di itsme - In questi anni abbiamo avuto letteralmente un'esplosione di informazioni da gestire, ma la metafora è rimasta sempre la stessa". Il problema, spiega Sica, è che in alcuni frangenti questo tipo di approccio può rivelarsi inadeguato: "È un problema noto, anche ai player più affermati".

Per questo, ci spiega, molte aziende famose si stanno muovendo. Per trovare un modo di raccogliere e classificare i dati in modo diverso, per trovare un modo di rendere più accessibili le informazioni che ciascuno archivia nel proprio computer: "Basti pensare a Google - prosegue - che ha scelto di potenziare gli algoritmi dei suoi motori di ricerca per migliorare la reperibilità dei dati all'interno di un computer".Nel caso di itsme, invece, si è scelto di seguire un approccio differente: "Nel nostro caso adottiamo una metafora detta venues and stories, vale a dire dei luoghi e delle storie. In questo modo diventa possibile generare dei collegamenti tra singole informazioni in maniera contestualizzata, non ci si trova davanti ai soliti desktop con cartelle ma a veri e propri luoghi delle storie: email, documenti, file, risorse, contatti collegati a quel singolo evento".

L'idea della nuova interfaccia, racconta Sica, è del professor Giorgio De Michelis, già direttore del Dipartimento di Informatica dell'Università Bicocca: "itsme è una azienda giovane, è nata appena nell'aprile del 2008: tuttavia la decisione del professore di tentare di creare questo nuovo tipo di computer - spiega a Punto Informatico lo stesso Sica - è arrivata dopo un anno di confronto con colleghi, investitori e venture capitalist: un confronto necessario a garantire che il sogno si trasformasse in una reale impresa aziendale".

Sì perché itsme, ci tiene a precisare il suo rappresentante, è senz'altro una iniziativa nata nell'orbita di un campus universitario, ma punta a trasformarsi in una solida realtà industriale: al momento allo studio ci sono le interfacce, su cui lavorano spalla a spalla interaction designer e sviluppatori. Una volta completato questo compito si passerà a realizzare il codice vero e proprio dell'applicazione, di cui è previsto un emulatore nel 2009, per poi passare all'integrazione con l'hardware per la creazione di un prototipo entro il 2010.

"Stiamo lavorando alla costruzione di una rete di contatti, in parte già avviati, con una serie di sviluppatori di hardware per dare vita ad un computer vero e proprio - racconta ancora Sica - che poi intendiamo immettere sul mercato". Per la workstation itsme, che costituirà un prodotto unico che comprende interfaccia e hardware, non esistono ancora specifiche precise, ma solo un'idea di massima pronta ad essere modificata in base alle esigenze dei partner e all'andamento del mercato: "A livello progettuale abbiamo definito un dispositivo modulare e mobile, una sorta di iPhone un po' più grande con schermo da 8 o 9 pollici".

Su questo dispositivo, che nelle forme ricorda vagamente anche i MID (Mobile Internet Device) di recente presentati da Intel, girerà un kernel linux al di sopra del quale verrà costruita la nuova interfaccia. Ed è proprio su quest'ultima che itsme concentra le sue attenzioni, seguendo un approccio cosiddetto top-down nel tentativo di realizzare qualcosa il più possibile rispondente alle esigenze dell'utilizzatore finale.

"Il confronto con i nostri futuri utenti è fondamentale", chiarisce Sica. Per questo itsme ha provveduto a creare una sorta di demo dei primi layout dell'interfaccia, che sono stati mostrati ai visitatori dello SMAU ai quali è stato poi chiesto di compilare un formulario guidato nel quale suggerire se la soluzione mostrata fosse o meno compatibile con le loro esigenze. "È andata molto bene - spiega soddisfatto Sica a Punto Informatico - ci aspettavamo 25 persone al giorno al massimo, ne sono arrivate il doppio".

Ora itsme è pronta a replicare durante il prossimo weekend, al Festival della Creatività di Firenze: "Lì avremo uno stand più grande - prosegue - e tenteremo di riproporre la stessa iniziativa migliorandola un po'". I dati raccolti verranno esaminati con calma a partire dalla prossima settimana, ed entro un paio di mesi verranno messi a disposizione del pubblico su un nuovo sito a forte impronta social in via di ultimazione: "Quello che ci ha lasciato sorpresi - racconta Sica - è stato il fatto che i visitatori, dopo aver visto il filmato, avevano compreso cosa stiamo facendo e sembravano contenti: non ce l'aspettavamo, siamo ancora agli inizi, ma siamo stati felici".
Per questo tipo di soluzione, spiega, "esiste la domanda e l'esigenza". Quanto alle possibilità di successo, "Il mercato delle workstation è enorme. Riuscire ad agganciarne anche solo una minuscola fetta di mercato dell'1 per cento garantirebbe dei risultati impressionanti". Certo, come ogni iniziativa imprenditoriale ha un rischio: "Ma noi cerchiamo di creare interfaccia e interazioni semplici, che facilitino il cambiamento di metafora. E poi - prosegue - i personal computer con sistema operativo Linux hanno già fatto il loro ingresso sul mercato commerciale grazie ai netbook come l'EeePc".

Un'altra precisazione doverosa, continua Sica, è la natura fortemente open source del progetto, che nelle intenzioni di itsme "vivrà grazie alla comunità che saremo stati capaci di crearvi attorno": l'esperienza compiuta allo SMAU e del prossimo Festival della creatività servirà proprio ad entrare in contatto con nuove persone, per far conoscere a loro il progetto e tentare di migliorarlo. L'obiettivo è quello di creare una autentica innovazione che possa migliorare l'interazione tra uomo e macchina: magari con impresso il marchio del made in Italy.

a cura di Luca Annunziata


mercoledì 22 ottobre 2008

Motorola, il Razr V8 tra i 100 oggetti piu' belli del mondo

Il telefonino partecipa al concorso di bellezza Pulchra

(ITnews) - Roma - Il RAZR V8 di Motorola partecipa all’iniziativa Pulchra, primo concorso di bellezza per oggetti che ogni anno seleziona gli articoli che maggiormente meritano di essere conservati propriamente in modo da essere ritrovati e ricordati anche nel futuro.

Tra 100 prodotti selezionati dalla giuria sarà poi il pubblico a determinare quali saranno i 10 oggetti che saranno rinchiusi in una capsula d’acciaio e interrati in piccoli giardini d’autore all’interno di un parco pubblico. Anno dopo anno, nel parco, in superficie, crescerà un mosaico di piccoli giardini d'autore e, sottoterra, crescerà un museo della bellezza artificiale del nostro tempo, accessibile solo agli archeologi che lo troveranno, forse, tra mille anni.

Gli amanti del design di Motorola potranno votare collegandosi al sito http://www.pulchra.org/ e grazie ai loro voti, il RAZR2 V8 , divenuto ormai un’icona nel mondo della telefonia, potrà far parte di un originale sito archeologico nascosto e pronto per essere ritrovato e apprezzato da coloro che lo riporteranno alla luce negli anni a venire. Anche uno dei votanti vincerà il concorso: sarà colui che con il suo voto avrà prefigurato meglio di tutti gli altri i primi dieci posti della classifica generale. In premio riceverà 10.000 euro in gettoni d'oro.

Fonte: ITnews

Link Diretto:
http://www.itnews.it/news/2008/1020190720649/motorola-il-razr-v8-tra-i-100-oggetti-piu-belli-del-mondo.html
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